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Bianco ottenuto dal sapiente assemblaggio di uve Pinot Bianco, Chardonnay e Picolit. Creato nel 1998 dai figli di Livio Felluga e a lui dedicato per il suo ottantacinquesimo compleanno, Illivio esprime la personalità del “Patriarca”, coniugando forza ed eleganza.
Tipologia vino | Vino Bianco |
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Vitigno | Pinot Bianco, Chardonnay, Picolit |
Denominazione | Friuli Colli Orientali DOC |
Annata | 2015 |
Filosofia produttiva | SQNPI |
Abbinamenti | Risotti, Pesce, Formaggi freschi |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 1,5l |
Regione | Friuli-Venezia Giulia |
Stato | Italia |
Sistema di allevamento
In prevalenza a Guyot.
Terreno
Marne e arenarie di origine eocenica.
Metodo produttivo
Vendemmia manuale, in piccole cassette, per preservare l’integrità della bacca.
Diraspatura delicata.
Macerazione per un breve periodo seguita da pressata soffice.
Chiarificazione del mosto tramite decantazione.
Fermentazione a temperatura controllata in piccole botti di rovere.
Al termine della fermentazione malolattica maturazione per alcuni mesi sui lieviti in rovere, per aumentarne sapidità, cremosità e vocazione all’invecchiamento.
Imbottigliamento e affinamento in locali termo-condizionati.
Giallo paglierino intenso e brillante.
Al naso regala un bouquet intenso e complesso, avvolgente e cremoso, dalle spiccate note floreali e di frutta matura. Apre con profumi di fiori di tiglio, glicine, ginestra e camomilla, che si fondono a note fruttate di pesca gialla, albicocca, mandarino e frutti tropicali quali ananas e mango. L’invecchiamento in piccole botti di rovere dona gentili note boisé di noce di cocco, macis, baccello di vaniglia, zucchero di canna e spezie dolci. Chiude con un delicato finale di rosmarino e mallo di noce.
Al palato entra pieno e armonico. Denso e di corpo, la morbidezza viene equilibrata da una fresca acidità. Aromi di susina gialla, pesca e papaya, si alternano a note di miele millefiori e cioccolato bianco. Sapido e persistente, chiude cremoso e gradevolmente minerale.
La storia di Livio Felluga e del suo vino si intreccia con la storia di quella particolare terra che circonda l’estremo nord-est dell’Adriatico, il punto di contatto fra Mediterraneo ed Europa Centrale. Livio Felluga si trasferì in Friuli alla fine degli anni ’30 per stabilirsi sui dolci contrafforti delle colline di Rosazzo, cominciando nel secondo dopoguerra, con grande coraggio, a restaurare gli antichi vigneti locali e a impiantarne di nuovi, introducendo idee e metodi innovativi e acquisendo, a pieno diritto, il titolo di rifondatore della tradizione viticola friulana. I suoi vini inconfondibili, per stile e profumi, sono i vini della Carta Geografica: un’antica mappa della zona collinare del Friuli segno di un profondo legame con la storia e il territorio, riprodotta in etichetta dal 1956. L'azienda si estende oggi su 242 ettari, dei quali 187 destinati alla coltivazione della vite, in un'aerea dal microclima singolare abbracciata dalle vicine Alpi e rinfrescata dalle brezze adriatiche. 14 vitigni dimorano in vigne intervallate a boschi, pendii erbosi, ulivi, sentieri, rii, fossati, gelsi e alberi da frutto: un grande ecosistema ricco di biodiversità.