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Rosso altoatesino biologico ottenuto da uve Schiava in purezza, che si distingue per freschezza, leggerezza e morbidezza tannica, e per il grado alcolico moderato. Da abbinare a pietanze leggere e alle ricette tipiche tirolesi.
Tipologia vino | Vino Rosso |
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Vitigno | 100% Schiava |
Denominazione | Vigneti delle Dolomiti IGT |
Annata | 2021 |
Filosofia produttiva | Biologico |
Abbinamenti | Antipasti, Pasta, Pizza, Carni bianche, Pollame |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Stato | Italia |
Località
Vigneti selezionati a Caldaro e Cortaccia (BZ).
Terreni
Suoli ghiaiosi e molto calcarei.
Altitudine
300-400 metri s.l.m.
Sistema di allevamento
Pergola.
Metodo produttivo
Macerazione in acciaio.
Fermentazione malolattica avvenuta
Affinamento in vasche di cemento per circa 6 mesi.
Rosso rubino limpido con riflessi porpora.
Al naso regala un bouquet profumato, fresco e discreto, con note fruttate, floreali (viola) e pepate.
All'assaggio si rivela equilibrato, morbido, secco e vellutato.
La storia dell'azienda ebbe inizio nel 1823, allorché Johann Lageder, apprendista artigiano, cominciò a commerciare in vini a Bolzano. I suoi figli e nipoti decisero di acquistare dei vigneti e produrre essi stessi del vino. Alois III, pronipote del capostipite, capì che la varietà climatica dell’Alto Adige poteva diventare un fattore vincente, e nel 1934 acquistò la tenuta Löwengang di Magrè, nella parte meridionale dell´Alto Adige. Fu lì e in altri villaggi che fece installare dei torchi per produrre vino, e ben presto anche diversi viticoltori cominciarono a conferirgli le proprie uve. Nel 1963, Alois III morì improvvisamente, quando il figlio Alois IV aveva solo 12 anni. Toccò quindi a sua moglie Christiane e alla figlia maggiore Wendelgard rilevare provvisoriamente l’azienda paterna, finché il fratello Alois IV, a metà degli anni Settanta, prese in mano la tenuta insieme a sua sorella e suo marito ed enologo cognato Luis von Dellemann. Da quel momento, introdusse severi criteri di qualità, adottando al tempo stesso dei metodi innovativi nei vigneti e in cantina, che gli valsero un posizionamento più elevato sul mercato. Applicando i principi del metodo biologico-dinamico, la tenuta coltiva oggi 55 ettari.