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Assoluto nello stile, nella verticalità e nell’eleganza di un vino sfacciatamente onesto nel rispettare la realtà del territorio, il Ripasso Classico Tenuta Lena di Mezzo è un assaggio di vera Valpolicella, che stupisce nella sua goliardica essenza e nella capacità di creare stile negli abbinamenti con i piatti della grande cucina italiana e internazionale.
Tipologia vino | Vino Rosso |
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Vitigno | Corvina Veronese, Corvinone, Rondinella |
Denominazione | Valpolicella Ripasso Classico Superiore DOC |
Annata | 2021 |
Abbinamenti | Ricette a base di funghi, Arrosti, Stufati, Brasati, Cucina cinese, Formaggi a pasta dura |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Veneto |
Stato | Italia |
Località di provenienza
Tenuta Lena di Mezzo (VR).
Terreno
Suolo tufaceo, argilloso e calcareo.
Altitudine
250-450 metri s.l.m..
Sistema di allevamento
Pergola Veronese.
Metodo produttivo
Le uve vengono raccolte a mano nella prima decade di ottobre e fatte appassire in cassette nel fruttaio.
Diraspapigiatura soffice e fermentazione alcolica in acciaio con follature giornaliere.
Completata la fermentazione alcolica sul finire dell’inverno, vengono introdotte le bucce dell’Amarone, dando vita a una seconda fermentazione.
Fermentazione malolattica svolta.
Maturazione in legno per almeno 20 mesi in grandi botti da 30 hl.
Affinamento in bottiglia per 5-6 mesi prima della messa in vendita.
Colore rosso rubino carico.
Al naso regala un bouquet intenso con profumi di ciliegie sotto spirito, prugne, piccole bacche rosse, liquirizia, tabacco, cenni di viola e spezie (pepe nero, cannella).
Al palato si presenta asciutto, sapido, corposo e piacevolmente armonico. Ottima persistenza retrolfattiva.
Sulle colline vicino a Sommacampagna, tra Custoza e Staffalo, sorge una tenuta circondata dai vigneti e cullata nell’abbraccio delle colline moreniche del Lago di Garda: Monte del Frà affonda le sue radici nel passato, quando questa terra era coltivata dai frati di Santa Maria della Scala. Qui coltivavano e producevano ciò che serviva per la loro autosussistenza e - come ci raccontano le testimonianze storiche - producevano il vino. Il 1988 è l'anno della svolta: la famiglia Bonomo, con i figli Eligio e Claudio, decide di dedicarsi esclusivamente alla viticoltura, convertendo tutti i terreni in vigna e inaugurando la cantina Monte del Frà. A quei primi terreni si aggiungono vigneti in tutte le principali denominazioni veronesi: Valpolicella, Custoza, Lugana, Soave, Bardolino, per un totale di 137 ettari di proprietà e 68 in affitto. Oggi a guidare Monte del Frà è ancora la famiglia Bonomo. Passano gli anni e si succedono le generazioni, ma una cosa resta sempre uguale: la totale dedizione alla terra. A quelle prime bottiglie di Custoza, Bardolino, Chiaretto e Frattino, si aggiungono etichette che sono diventate, a giudizio della più importante critica internazionale, un vero punto di riferimento per il vino italiano di qualità.