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Elegante, generoso e armonico, è un rosso biologico che porta nel suo nome l'omaggio a uno degli edifici religiosi più belli di Suvereto, la chiesa di San Giusto, e al primo vigneto aziendale piantato in località Notri. Ottenuto dall'assemblaggio di uve Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc, è un vino rosso riconducibile alla categoria dei Supertuscan.
Tipologia vino | Vino Rosso |
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Vitigno | Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc |
Denominazione | Toscana Rosso IGT |
Annata | 2020 |
Filosofia produttiva | Biologico |
Abbinamenti | Primi con sugo di carne o funghi, Tagliate, Arrosti, Selvaggina, Formaggi stagionati |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Toscana |
Stato | Italia |
Terreno
Spiccatamente argilloso con medio-alta presenza di scheletro.
Sistema d’allevamento
Cordone speronato
Metodo produttivo
Vendemmia a mano in cassette da 15 kg.
Fermentazione spontanea in botte grande con macerazione sulle bucce.
Affinamento per circa 18 mesi in barrique di legno francese di primo passaggio e secondo passaggio.
Riposo in bottiglia per alcuni mesi prima di essere immesso sul mercato.
Colore rosso rubino con riflessi granato.
Al naso regala un bouquet complesso, con profumi di frutti di bosco maturi accompagnati da note di spezie e menta, e cenni di macchia mediterranea e tostatura.
All'assaggio è complesso, armonico e di ottima struttura. Trama tannica eccellente. Finale persistente, fresco e minerale.
Quando, nel 1984, Rita e Virgilio decisero di acquistare presso Suvereto quella che sarebbe diventata Tua Rita, quei terreni e quei fabbricati dovevano essere soltanto la cornice di un luogo dove vivere a contatto con la natura, coltivando la propria terra. Ma la spinta irrefrenabile della passione per il vino cambiò decisamente le cose. Dagli originari 2 ettari di vigneto, coltivati fin da subito con il massimo rigore e che collocarono Tua Rita fra le prime felici esperienze italiane costruite sul modello del “vin de garage”, nello spazio di una decina di anni si giunse a 9, poi a 20, all’inizio del nuovo millennio, per arrivare agli attuali 60 ettari di vigneto. Una crescita che incrociava l’originaria e intatta passione di Rita e Virgilio con la consapevolezza sempre maggiore delle potenzialità di quella terra, posta tra il mare Tirreno e le colline Metallifere, che si chiama Val di Cornia. Tra i filari, nel massimo rispetto della natura, della biodiversità e dell’ecosistema, si segue integralmente il regime biologico.