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Vino dolce ottenuto dall'appassimento di uve Arneis raccolte dai filari posti in cima alla collina Cornarea. Il nome deriva dalla pianta Tarassaco, il cui fiore giallo ne ricorda il colore. Da gustare con formaggi erborinati, foie gras, dolci alla nocciola, cioccolato fondente o pesche di Canale.
| Tipologia vino | Vino Dolce |
|---|---|
| Vitigno | 100% Arneis |
| Allergeni | Solfiti |
| Abbinamenti | Gorgonzola naturale, Roquefort, Stilton, Robiola di Roccaverano matura, Foie gras, Dolci alla nocciola, Cioccolato fondente, Pesche di Canale |
| Annata | 2017 |
| Formato | Bottiglia 0,375l |
| Regione | Piemonte |
| Stato | Italia |
Località
Sommità della collina di Cornarea, Canale (CN)
Terreno
Suolo composto da arenarie, rocce sedimentarie di origine marina miste a calcare, argilla e sabbie risalenti al Pliocene, con un'elevata presenza di magnesio.
Altitudine/Esposizione
310 metri s.l.m./Sud-ovest.
Sistema di allevamento/Sistema di potatura
Controspalliera, potatura a guyot.
Metodo produttivo
Il microclima della Cornarea permette lo sviluppo sui grappoli già maturi di Arneis della Botritis Cinerea, detta anche “muffa nobile”. Questa, rivestendo gli acini, li disidrata aumentandone la concentrazione zuccherina.
I grappoli, raccolti a fine ottobre, vengono posti in casette per continuare l’appassimento in cantina fino a dicembre.
Quando la perdita d’acqua ha superato l’80%, l’uva viene finalmente pressata.
Segue un riposo di almeno 48 mesi in botti di rovere usate.
Anno per anno le barrique si scolmano per una naturale evaporazione e non vengono mai ricolmate in modo che una prolungata ossigenazione conferisca al vino una complessità di profumi e sapori unica.
Colore oro lucente.
Al naso regala un bouquet di grande complessità e intensità olfattiva; unisce ai profumi di agrumi, caramello, confettura di pesca, fichi e albicocca, quelli di caffè, liquirizia, tabacco e noce.
Al gusto è opulento, intenso e avvolgente, di grande struttura e persistenza. Morbido, dolce con sentori di miele d’acacia e marmellata di fichi, ha però un finale equilibrato da una buona acidità.
L’azienda agricola sita nel comune di Canale, al centro del Roero, piccola zona collinare al confine con le Langhe, votata al vino sin dall’antichità. La Cornarea deve il suo nome alla collina dove si stendono i suoi vigneti, così chiamata sin dall’anno 1000: sulla sommità della collina l’inconfondibile forma del castelletto della Cornarea, fatto costruire all’inizio del secolo scorso dall’allora Sindaco di Canale, l’avvocato Eugenio Grillone, sovrasta 15 ettari di vigneto, anch’essi interamente di proprietà dell’azienda. La Cornarea è un’azienda a conduzione familiare, la cui storia è strettamente legata a quella del Roero Arneis, raro vino bianco, le cui uve, sin dal 1400, sono prodotte e vinificate solo ed esclusivamente nel Roero. Nei primi anni ’70 la Cornarea per prima crede in questo bianco e investe nel suo recupero, piantando 12 ettari di vigneto Arneis sulla collina Cornarea, in una esposizione al sole ottimale. La Cornarea produce due vini a base di uve Nebbiolo, il vitigno rosso per eccellenza del Roero: il Roero DOCG e il Nebbiolo d’Alba DOC. Il Roero si distingue dal Barolo e dal Barbaresco, anch’essi prodotti con uva Nebbiolo nelle vicine Langhe, perché la terra delle colline del Roero dona un vino da uva Nebbiolo con sentori di frutta più accentuati e una tannicità meno evidente.
