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Le uve Fiano, Greco di Tufo e Falanghina sono state unite per creare un vino esclusivo in cui la natura è stata ancor più assistita dall’uomo nell’intento di armonizzare le note di ciascuna di esse, affinché nulla domini ma tutto sia meravigliosamente in equilibrio. Un vino che racchiude in sé la sintesi tra la straordinaria vocazione delle fresche e ventilate colline dell’Irpinia e i suoi vitigni, espressione perfetta di uno stile raffinato che unisce armonia ed eleganza, segni distintivi dell’essenza di Quintodecimo.
Tipologia vino | Vino Bianco |
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Vitigno | 40% Greco, 20% Falanghina, 40% Fiano |
Denominazione | Irpinia DOC |
Annata | 2018 |
Filosofia produttiva | Biologico |
Abbinamenti | Primi e secondi piatti a base di pesce |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Campania |
Stato | Italia |
Provenienza/Terreni/Esposizione/Altitudine
Metodo produttivo
Vendemmia manuale. Raccolta in piccole cassette da 15 kg.
Pressatura soffice.
Fermentazione per il 60% in barrique nuove di rovere francese e per il 40% in serbatoi di acciaio inox a una temperatura di 18-20°.
Affinamento per 8 mesi sui lieviti, di cui 6 dopo l'assemblaggio dei tre vini mono-varietali.
Dopo l'imbottigliamento, le bottiglie riposano per altri 2 anni in posizione orizzontale nei caveaux dell'azienda, affinché il tempo completi l'opera, permettendo al vino di raggiungere la propria espressione più completa.
Colore giallo paglierino con riflessi dorati.
Al naso regala note di frutta esotica e frutta secca, accanto a sentori floreali e grande mineralità.
Al palato risulta fresco, definito e avvolgente. Ottima persistenza finale.
L'azienda agricola biologica Quintodecimo, fondata nel 2001 da Luigi Moio e Laura Di Marzio, sorge su una collina di Mirabella Eclano, in Campania, a poca distanza da Taurasi. La piccola collina, a 420 metri di quota, è interamente vitata con Aglianico, vitigno simbolo del territorio. Il terreno argilloso, di colore chiaro, ricco di oligoelementi preziosi, per il dolce declivio e la buona struttura, è sufficientemente drenante. Con i primi tepori primaverili si riscalda rapidamente ma conserva acqua in profondità, che favorisce una costante alimentazione idrica e minerale delle viti e, di conseguenza, una maturazione dell'uva regolare ed omogenea. L'antico Aglianico è nel suo ideale microclima, dove beneficia di notti fresche e di estati miti, ben tollerando la neve in inverno e i ritorni di freddo in primavera. Dal 2006 è stata avviata anche la produzione di vini bianchi dai classici vitigni Fiano, Greco e Falanghina.