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Grande rosso sardo del Basso Sulcis, profondo e di gran corpo, ottenuto da uve Carignano in purezza. Da gustare con carni rosse, cinghiale, maialetto arrosto o pecorino sardo ben stagionato.
Tipologia vino | Vino Rosso |
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Vitigno | 100% Carignano |
Denominazione | Carignano del Sulcis DOC Riserva |
Annata | 2020 |
Abbinamenti | Carne rossa, Cinghiale, Maialetto arrosto, Pecorino sardo ben stagionato |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Sardegna |
Stato | Italia |
Provenienza
Basso Sulcis.
Sistema di allevamento
Alberello a piede franco.
Terreno
Suoli sabbiosi e argillosi, poveri di sostanze organiche.
Metodo produttivo
Raccolta manuale.
L’uva, una volta diraspata e ammostata, viene fatta fermentare e macerare per 12-14 giorni in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata intorno ai 25-28°. Durante tale periodo i frequenti rimontaggi favoriscono il passaggio nel mosto dei nobili tannini di cui il Carignano ad alberello è particolarmente dotato.
Malolattica svolta.
Maturazione in piccoli fusti di rovere francese di I° e II° passaggio a grana fine per un periodo di 10-12 mesi.
Successivamente il contatto con il vetro di alcuni mesi permette uno sviluppo precoce del bouquet.
Colore profondo rosso rubino quasi impenetrabile.
Al naso regala intense note di more, mirtilli, vaniglia, mirto, cuoio, tabacco e liquirizia.
Al palato è ampio, morbido, vellutato, di grande struttura e persistenza aromatica. Finale molto persistente su note fruttate e speziate.
Cantina ubicata nel Sulcis, zona sud-occidentale della Sardegna, in linea d’aria a pochi chilometri dalle meravigliose spiagge e dune bianche di Porto Pino. Nata nel 1960, superate le difficoltà dei primi anni con l’arrivo di un nuovo gruppo dirigente, animato da quella determinazione che genera entusiasmo e passione, l’azienda intraprende altre strade e adotta strategie diverse che le danno un nuovo volto con direttive più coerenti per i soci produttori. L’obiettivo è ambizioso, puntare sul vino imbottigliato, vini tipici rossi in particolare, dare visibilità e identità al cultivar principe del territorio: il Carignano, senza tuttavia trascurare i vitigni a bacca bianca tradizionali della Sardegna, quali Vermentino, Nuragus e Nasco. Sotto il profilo enologico si punta decisamente in alto, chiedendo consulenza all’enologo di fama internazionale Giacomo Tachis, il cui arrivo dà una svolta alla Cantina di Santadi. Dalle uve dei vigneti ad alberello (vigna latina) si ottengono vini a base Carignano, dal contenuto estrattivo esuberante, dal nobile quadro tannico e dal perfetto equilibrio tra componente acido organica, grado alcolico e valore polifenolico. Il ponderato uso della barrique francese chiude il ciclo evolutivo di questi emozionanti vini. Ai grandi vini rossi Terre Brune, Rocca Rubia, Noras, Araja, Grotta Rossa e Antigua, si accostano i raffinati bianchi Villa di Chiesa, Cala Silente, Pedraia, Villa Solais, Latinia, figli dell’antica tradizione enologica abbinata all’impiego delle nuove tecnologie in materia di vinificazione, stabilizzazione e imbottigliamento. Lo spirito innovativo, con il rispetto della tradizione territoriale, diventa per i nostri produttori un impegno assiduo e costante, che non solo vuole onorare la stessa Cantina, ma anche salvaguardare un vero patrimonio di tradizione, cultura, gusto, stile e storia che sono la vera essenza della nostra realtà contadina.