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Un vino unico, potente ed espressivo, frutto delle più vocate esposizioni dei vigneti negli undici Comuni della denominazione. Il logo circolare in etichetta indica, con diverso colore, le aree degli undici Comuni inserite nella zona di origine del Barolo.
Tipologia vino | Vino Rosso |
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Vitigno | 100% Nebbiolo |
Denominazione | Barolo DOCG |
Annata | 2019 |
Abbinamenti | Primi saporiti, Carni rosse, Cacciagione, Formaggi stagionati |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Piemonte |
Stato | Italia |
Metodo produttivo
Fermentazione e macerazione per circa 3 settimane in acciaio inox a temperatura controllata.
Fermentazione malolattica spontanea in legno.
Maturazione per 26 mesi in botte grande.
Affinamento di 6 mesi in vasche di cemento.
Colore rosso rubino con sfumature granata.
Al naso regala un bouquet ricco e intenso, con note di ciliegia, prugna, violetta, spezie e tabacco.
All'assaggio si presenta deciso, ben strutturato, elegante ed equilibrato. Finale persistente.
Un atto d’amore, di libertà, di orgoglio contadino: i vini Arnaldo Rivera, sono il frutto di un’opera collettiva con l’obiettivo di produrre uve e vini di assoluta aderenza territoriale. I vigneti di origine sono alcuni tra i più prestigiosi della zona delle Langhe. Un patrimonio che si rivela nella sua massima espressione di tecnica e artigianalità, dove la purezza del monovitigno è la stella polare, testimone dell’inconfondibile identità dei vini piemontesi. Un viaggio unico e nuovo attraverso gli undici comuni del Barolo e i suoi vitigni autoctoni – diffusi su un’area di soli 20 km2 – con l’intento di ridurre al minimo ogni possibile “rumore di fondo”, dalla gestione del vigneto, alle tecniche di vinificazione, ai legni usati, in modo che a parlare sia davvero il vino e il territorio da cui proviene. Tenendo viva la tradizione di un’azienda storica del Barolo, il progetto Arnaldo Rivera è il modo con cui le famiglie dei Soci viticoltori hanno scelto di dire grazie al loro fondatore, 60 anni dopo la nascita della Cantina. Il “maestro” Arnaldo Rivera riuscì in quel capolavoro di generosità, intuizione e coraggio, doti da sempre insite nella gente di queste colline, che fu quello di riunire molte famiglie con un obiettivo comune: produrre un grande vino che desse valore alla comunità e al territorio.