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Rosso piemontese da uve Nebbiolo prodotto da singolo vigneto con esposizione sud-ovest e altitudine di 250 metri s.l.m.
Tipologia vino | Vino Rosso |
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Vitigno | 100% Nebbiolo |
Denominazione | Barolo DOCG |
Annata | 2018 |
Abbinamenti | Risotto al tartufo, Agnolotti, Carne alla brace, Brasati, Cacciagione, Formaggi stagionati |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Piemonte |
Stato | Italia |
Provenienza
Vigneto Castello, Grinzane Cavour (CN).
Metodo produttivo
Fermentazione e macerazione per circa 3 settimane in acciaio inox a temperatura controllata.
Fermentazione malolattica spontanea in legno.
Affinamento per 32 mesi in botte.
Colore rosso rubino intenso con sfumature granato.
Al naso regala un bouquet intenso, pulito e raffinato: apre con note di ciliegia, prugna e viola appassita, seguite da aromi di mirtillo, anice, cannella, cacao, tabacco, scatola di sigari, liquirizia, cuoio, vaniglia e mentolo.
All'assaggio presenta un corpo pieno, sapori intensi e piacevole freschezza.
Un atto d’amore, di libertà, di orgoglio contadino: i vini Arnaldo Rivera, sono il frutto di un’opera collettiva con l’obiettivo di produrre uve e vini di assoluta aderenza territoriale. I vigneti di origine sono alcuni tra i più prestigiosi della zona delle Langhe. Un patrimonio che si rivela nella sua massima espressione di tecnica e artigianalità, dove la purezza del monovitigno è la stella polare, testimone dell’inconfondibile identità dei vini piemontesi. Un viaggio unico e nuovo attraverso gli undici comuni del Barolo e i suoi vitigni autoctoni – diffusi su un’area di soli 20 km2 – con l’intento di ridurre al minimo ogni possibile “rumore di fondo”, dalla gestione del vigneto, alle tecniche di vinificazione, ai legni usati, in modo che a parlare sia davvero il vino e il territorio da cui proviene. Tenendo viva la tradizione di un’azienda storica del Barolo, il progetto Arnaldo Rivera è il modo con cui le famiglie dei Soci viticoltori hanno scelto di dire grazie al loro fondatore, 60 anni dopo la nascita della Cantina. Il “maestro” Arnaldo Rivera riuscì in quel capolavoro di generosità, intuizione e coraggio, doti da sempre insite nella gente di queste colline, che fu quello di riunire molte famiglie con un obiettivo comune: produrre un grande vino che desse valore alla comunità e al territorio.