25,00 €
Bianco biodinamico ottenuto da uve Gewürztraminer. Vino di grande freschezza, profondità, raffinatezza e dalle piacevoli note minerali, nasce dall’interazione fra le uve vendemmiate in diverse vigne della Bassa Atesina, tutte ad alto tenore sabbioso.
Tipologia vino | Vino Bianco |
---|---|
Vitigno | 100% Gewürztraminer |
Denominazione | Alto Adige DOC |
Annata | 2021 |
Filosofia produttiva | Biodinamico Demeter |
Abbinamenti | Antipasti saporiti come terrine e paté, Pesce e crostacei alla griglia o fritti, Cucina asiatica, Carni bianche, Pollame, Formaggi |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Stato | Italia |
Località
Appezzamenti selezionati situati sul conoide alluvionale di Magrè, a Termeno e presso il Lago di Caldaro.
Terreni
Suoli sabbiosi e ghiaiosi con un'alta quantità di calcare.
Altitudine
240-370 metri s.l.m.
Metodo produttivo
Fermentazione spontanea.
Affinamento sulle fecce fini in parte in botti di legno e in parte in acciaio per circa 9 mesi. Una parte è stata vinificata a contatto con le uve intere.
Colore giallo oro intenso, limpido e brillante.
Al naso regala aromi molto intensi di frutti mediterranei e tropicali (mela cotogna, maracuja, mango) accompagnati da sentori più speziati e note minerali.
All'assaggio è di corpo vigoroso, equilibrato, fruttato, speziato e fresco. Finale persistente.
La storia dell'azienda ebbe inizio nel 1823, allorché Johann Lageder, apprendista artigiano, cominciò a commerciare in vini a Bolzano. I suoi figli e nipoti decisero di acquistare dei vigneti e produrre essi stessi del vino. Alois III, pronipote del capostipite, capì che la varietà climatica dell’Alto Adige poteva diventare un fattore vincente, e nel 1934 acquistò la tenuta Löwengang di Magrè, nella parte meridionale dell´Alto Adige. Fu lì e in altri villaggi che fece installare dei torchi per produrre vino, e ben presto anche diversi viticoltori cominciarono a conferirgli le proprie uve. Nel 1963, Alois III morì improvvisamente, quando il figlio Alois IV aveva solo 12 anni. Toccò quindi a sua moglie Christiane e alla figlia maggiore Wendelgard rilevare provvisoriamente l’azienda paterna, finché il fratello Alois IV, a metà degli anni Settanta, prese in mano la tenuta insieme a sua sorella e suo marito ed enologo cognato Luis von Dellemann. Da quel momento, introdusse severi criteri di qualità, adottando al tempo stesso dei metodi innovativi nei vigneti e in cantina, che gli valsero un posizionamento più elevato sul mercato. Applicando i principi del metodo biologico-dinamico, la tenuta coltiva oggi 55 ettari.