Famiglia e terra. Radici di piante ma anche di persone. Quelle della gens romana Naevia che diede il nome alla cittadina di Neive, ma anche quelle della famiglia Rivetti che proprio a Neive abita e lavora sin dalla metà dell’800. Prima ‘Pinin’ poi Dante. Quest’ultimo, dalla seconda metà degli anni ’70, guida la cantina di famiglia che da questo momento in poi prenderà il nome di Dante Rivetti. La questione di etichetta per l’azienda di Bricco Neive non si ferma al nome da imprimere sulle bottiglie, ma al dovere di fornire, grazie ai propri vini, piena espressività ai vitigni classici del Piemonte. Grappoli che da queste parti sono di casa, ma che addirittura per i Rivetti lo sono più che mai, visto che vengono coltivati proprio accanto alla stessa cascina dove abita la famiglia. Il cuore della produzione si concentra su uve Nebbiolo, Barbera e Moscato, ma anche Nebbiolo, Arneis, Merlot, Pinot Nero e Chardonnay. Dal 2016 Massimo Rivetti può fregiarsi del certificato di produzione biologica.
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