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Vino di grande prestigio ed eleganza nato dall’armonico assemblaggio di uve Friulano, Pinot Bianco e Sauvignon coltivate a Rosazzo, negli storici vigneti delle Terre Alte. Seducente e ben strutturato, acquisisce grazie all’invecchiamento un’evoluzione terziaria di notevole complessità.
Tipologia vino | Vino Bianco |
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Vitigno | Friulano, Pinot Bianco, Sauvignon |
Denominazione | Rosazzo DOCG |
Annata | 2022 |
Filosofia produttiva | SQNPI |
Abbinamenti | Primi a base di verdure, Pesce, Carni bianche, Formaggi |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Friuli-Venezia Giulia |
Stato | Italia |
Terreni
Suoli composti da marne e arenarie di origine eocenica.
Sistema di allevamento
In prevalenza alla cappuccina.
Metodo produttivo
Vendemmia manuale, in piccole cassette, per preservare l’integrità della bacca.
Diraspatura delicata e macerazione per un breve periodo seguita da pressatura soffice.
Chiarificazione del mosto tramite decantazione e fermentazione in recipienti di acciaio inox. Completamento della fermentazione alcolica in botti di rovere e svolgimento di quella malolattica.
Maturazione sui lieviti, imbottigliamento e affinamento in locali termo-condizionati.
Giallo paglierino intenso, vibrante e luminoso.
Al naso regala un bouquet complesso, elegante, raffinato e di grande intensità. Sensazioni floreali di zagara, gardenia, gelsomino, giglio e fiori di calla, si arricchiscono con note agrumate di bergamotto, scorza di arancia candita e con sentori di frutta matura come albicocca e pesca bianca. Seducenti profumi tropicali quali mango, litchi e papaya sono avvolti in profumi di salvia, basilico e macchia mediterranea. Una bellissima speziatura di pepe bianco e zenzero completa il quadro olfattivo.
Al palato è suadente e complesso, vivace ed equilibrato. Si contraddistingue per l’armonia tra volume e acidità, tra polpa e tensione. Aromi floreali di fiori di sambuco precedono sentori fruttati di pesca bianca, agrumi e cedro candito, per chiudere con note di salvia, salicornia e ortica. Finale speziato, sapido e persistente.
La storia di Livio Felluga e del suo vino si intreccia con quella terra unica che circonda l’estremo nord-est dell’Adriatico, un crocevia tra il Mediterraneo e l’Europa Centrale, dove culture e tradizioni si fondono da secoli. Livio Felluga si trasferì in Friuli alla fine degli anni ’30, scegliendo di stabilirsi sui dolci contrafforti delle colline di Rosazzo. Con straordinario coraggio e lungimiranza, nel secondo dopoguerra intraprese un’opera di recupero degli antichi vigneti locali, affiancandola alla creazione di nuovi impianti viticoli. Il suo approccio innovativo e la determinazione nel valorizzare il territorio gli valsero il titolo di rifondatore della tradizione viticola friulana. I suoi vini, immediatamente riconoscibili per stile, eleganza e complessità aromatica, sono conosciuti come i "vini della Carta Geografica": un’antica mappa della zona collinare del Friuli, simbolo di profondo legame con la storia e il territorio, riprodotta sulle etichette dal 1956. Oggi l’azienda si estende su 242 ettari, di cui 187 vitati, in un’area dal microclima straordinario, protetta dalle Alpi e accarezzata dalle brezze adriatiche. Qui trovano dimora 14 vitigni, coltivati in un ecosistema ricco di biodiversità, tra boschi, ulivi, gelsi, alberi da frutto e corsi d’acqua, che conferiscono ai vini una personalità inconfondibile.