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Un grande classico della tradizione friulana ottenuto da uve 100% Sauvignon, vitigno introdotto nel nord-est durante la dominazione asburgica. Fresco e accattivante, regala profumi inconfondibili e complessi.
Tipologia vino | Vino Bianco |
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Vitigno | 100% Sauvignon |
Denominazione | Friuli Colli Orientali DOC |
Annata | 2023 |
Filosofia produttiva | SQNPI |
Abbinamenti | Aperitivo, Asparagi, Minestre di verdure, Passati di legumi, Pesce marinato |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Friuli-Venezia Giulia |
Stato | Italia |
Terreno
Ponca: suolo composto da marne e arenarie di origine eocenica stratificatesi sotto i mari nel corso dei millenni.
Sistema di allevamento
Prevalentemente a Guyot.
Metodo produttivo
Vendemmia manuale in piccole cassette delle uve perfettamente mature.
Diraspatura delicata.
Macerazione per un breve periodo.
Pressatura soffice.
Chiarificazione del mosto per decantazione.
Fermentazione a temperatura controllata in recipienti di acciaio inox.
Sosta del vino per alcuni mesi sui lieviti.
Affinamento in bottiglia in locali termo-condizionati.
Colore giallo paglierino intenso.
Al naso regala un bouquet intenso, varietale, complesso e molto fine. Ricchi aromi di ribes, biancospino, lantana, peperone giallo, foglia di pomodoro e di ortica progrediscono con accenni di spezie dolci, uva spina e crema pasticcera.
Al palato presenta notevole struttura, con una fresca viscosità in grande equilibrio. I richiami agrumati si accompagnano a note fruttate di pesca bianca, litchi, mango e amoli. Nella lunga chiusura, sostenuta da una acidità gagliarda, si avvertono delicate sensazioni speziate, iodate e minerali.
La storia di Livio Felluga e del suo vino si intreccia con la storia di quella particolare terra che circonda l’estremo nord-est dell’Adriatico, il punto di contatto fra Mediterraneo ed Europa Centrale. Livio Felluga si trasferì in Friuli alla fine degli anni ’30 per stabilirsi sui dolci contrafforti delle colline di Rosazzo, cominciando nel secondo dopoguerra, con grande coraggio, a restaurare gli antichi vigneti locali e a impiantarne di nuovi, introducendo idee e metodi innovativi e acquisendo, a pieno diritto, il titolo di rifondatore della tradizione viticola friulana. I suoi vini inconfondibili, per stile e profumi, sono i vini della Carta Geografica: un’antica mappa della zona collinare del Friuli segno di un profondo legame con la storia e il territorio, riprodotta in etichetta dal 1956. L'azienda si estende oggi su 242 ettari, dei quali 187 destinati alla coltivazione della vite, in un'aerea dal microclima singolare abbracciata dalle vicine Alpi e rinfrescata dalle brezze adriatiche. 14 vitigni dimorano in vigne intervallate a boschi, pendii erbosi, ulivi, sentieri, rii, fossati, gelsi e alberi da frutto: un grande ecosistema ricco di biodiversità.