14,00 €
Espressione autentica della tradizione abruzzese, è un bianco fresco dalle spiccate note agrumate ottenuto da uve Pecorino in purezza, provenienti del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Tipologia vino | Vino Bianco |
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Vitigno | 100% Pecorino |
Denominazione | Pecorino d'Abruzzo DOP |
Annata | 2022 |
Abbinamenti | Salumi, Crudi di pesce, Risotti, Gnocchi alla parigina, Carni bianche, Formaggi di media stagionatura |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Abruzzo |
Stato | Italia |
Zona di produzione
I vigneti sono ubicati nel Comune di Pescosansonesco a 550 metri s.l.m. e nel comune di Capestrano a 450 metri s.l.m., entrambi all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Metodo produttivo
Pressatura soffice.
Decantazione statica e fermentazione a freddo.
Sfecciatura molto grossolana, in modo da lasciare il vino ad affinare sulle fecce fini.
Stabilizzazione per decantazione a freddo.
Affinamento in acciaio sulle fecce fini.
Colore giallo paglierino brillante.
Al naso regala sentori di fiori gialli appassiti, pompelmo, frutta secca e crosta di pane.
In bocca la vena acidula e la sapidità si equilibrano con un’ottima struttura, persistenza e morbidezza.
La storia aziendale, lunga 5 generazioni, inizia in epoca Borbonica e arriva fino ai giorni nostri. Il punto di svolta per l’azienda arriva negli anni Sessanta, con l’inizio della vinificazione in proprio: il risultato è estremamente positivo e l’azienda riesce a farsi un nome facendo crescere fatturato e clientela. Negli anni Ottanta sarà poi Mimmo Pasetti, ormai avviato agli studi di enologia, a dare all’azienda la spinta per osare e imbottigliare il suo Montepulciano. Nasce così il Testarossa, il simbolo della cantina e della famiglia, che da 5 generazioni porta avanti il lavoro della viticoltura con la stessa passione e determinazione. Il terreno di Pescosansonesco, argilloso-calcareo e ricco di scheletro, è perfetto per la coltivazione del Montepulciano d’Abruzzo; inoltre, le importanti escursioni termiche tra giorno e notte di questo luogo a 550 metri sul livello del mare fanno sì che il vino abbia un profilo sensoriale dotato di straordinaria eleganza e qualità. Inizia quindi il processo di riconversione dalla zona costiera a quella pedemontana, che continuerà con l’acquisizione di altri terreni a Capestrano, Castiglione a Casauria e Ofena.