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Splendido vino dolce ottenuto da uve Nasco stramature provenienti da vigneti allevati ad alberello del Basso Sulcis. Ottimo vino da dessert o da meditazione, si accompagna alla perfezione a dolci alla crema, pasticceria secca o frittelle a base di miele e ricotta.
Tipologia vino | Vino Dolce |
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Vitigno | 100% Nasco |
Annata | 2017 |
Abbinamenti | Dolci alla crema, Pasticceria secca, Crostate, Formaggi erborinati o stagionati abbinati al miele |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,375l |
Regione | Sardegna |
Stato | Italia |
Provenienza
Basso Sulcis.
Terreno
Suolo prevalentemente sciolto e sabbioso.
Sistema di allevamento
Alberello.
Metodo produttivo
La vendemmia delle uve è tardiva e viene effettuata tornando anche più volte sullo stesso vigneto a raccogliere i grappoli che col tempo hanno raggiunto il livello desiderato di surmaturazione.
Il mosto ricco di zuccheri, dopo la separazione dalle bucce, viene fatto fermentare in serbatoi di acciaio inox. La fermentazione alcolica che a causa dell’alta densità del mosto procede molto lentamente viene ad un certo punto naturalmente inibita.
L’evoluzione prosegue per alcuni mesi in barrique di rovere francese di terzo passaggio.
Colore ambrato accompagnato da una grande consistenza.
Al naso regala un intenso bouquet con note di miele, caramello, agrumi canditi, zucchero vanigliato e chiodi di garofano.
In bocca è persistente, equilibrato, con una dolcezza mai stucchevole e un finale che ricorda i fiori d’arancio.
Cantina ubicata nel Sulcis, zona sud-occidentale della Sardegna, in linea d’aria a pochi chilometri dalle meravigliose spiagge e dune bianche di Porto Pino. Nata nel 1960, superate le difficoltà dei primi anni con l’arrivo di un nuovo gruppo dirigente, animato da quella determinazione che genera entusiasmo e passione, l’azienda intraprende altre strade e adotta strategie diverse che le danno un nuovo volto con direttive più coerenti per i soci produttori. L’obiettivo è ambizioso, puntare sul vino imbottigliato, vini tipici rossi in particolare, dare visibilità e identità al cultivar principe del territorio: il Carignano, senza tuttavia trascurare i vitigni a bacca bianca tradizionali della Sardegna, quali Vermentino, Nuragus e Nasco. Sotto il profilo enologico si punta decisamente in alto, chiedendo consulenza all’enologo di fama internazionale Giacomo Tachis, il cui arrivo dà una svolta alla Cantina di Santadi. Dalle uve dei vigneti ad alberello (vigna latina) si ottengono vini a base Carignano, dal contenuto estrattivo esuberante, dal nobile quadro tannico e dal perfetto equilibrio tra componente acido organica, grado alcolico e valore polifenolico. Il ponderato uso della barrique francese chiude il ciclo evolutivo di questi emozionanti vini. Ai grandi vini rossi Terre Brune, Rocca Rubia, Noras, Araja, Grotta Rossa e Antigua, si accostano i raffinati bianchi Villa di Chiesa, Cala Silente, Pedraia, Villa Solais, Latinia, figli dell’antica tradizione enologica abbinata all’impiego delle nuove tecnologie in materia di vinificazione, stabilizzazione e imbottigliamento. Lo spirito innovativo, con il rispetto della tradizione territoriale, diventa per i nostri produttori un impegno assiduo e costante, che non solo vuole onorare la stessa Cantina, ma anche salvaguardare un vero patrimonio di tradizione, cultura, gusto, stile e storia che sono la vera essenza della nostra realtà contadina.