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Splendida espressione del terroir maremmano, ricco di fascino e potenza, tramite un blend internazionale di uve Cabernet Franc e Merlot. La grande vena acida conferisce a Poggiomandorlo una notevole freschezza e un grande potenziale di evoluzione nel tempo.
Tipologia vino | Vino Rosso |
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Vitigno | Merlot, Cabernet Franc |
Denominazione | Toscana Rosso IGT |
Annata | 2016 |
Abbinamenti | Primi piatti con sughi di selvaggina, Carne alla brace, Arrosti speziati, Stracotti, Civet, Cinghiale, Formaggi stagionati, Cioccolato fondente |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Toscana |
Stato | Italia |
Terreno
Marne di arenaria e di calcare.
Altitudine/Esposizione
Nord-ovest/400 metri s.l.m.
Anno di impianto
2001-2002.
Sistema di allevamento
Cordone speronato.
Metodo produttivo
Vendemmia manuale con cernita delle uve.
Fermentazione in vasche d’acciaio con lieviti indigeni, a temperatura controllata di 22-24°, con follature multiple giornaliere. Macerazione per 18-21 giorni con analisi chimiche e sensoriali durante tutto il periodo.
Maturazione per 30 mesi in barrique di rovere francese.
Colore rosso porpora intenso con sfumature violacee.
Al naso regala note fruttate di mirtillo, mora e cassis, accompagnate da sfumature di vaniglia, tabacco e cioccolato derivanti dal legno.
In bocca la sensazione è di grande volume e struttura. Trama tannica intensa. Retrogusto lunghissimo arricchito da note balsamiche e tostate.
Azienda agricola fondata nel 2001 a Seggiano, ai piedi del Monte Amiata, nella zona della DOCG Montecucco. Questo angolo di Toscana dalla suggestiva bellezza paesaggistica si trova proprio al crocevia tra la Val d’Orcia e gli avamposti collinari della Maremma. La tenuta si estende su una superficie di 38 ettari, di cui 12 ettari coltivati con vitigni Sangiovese, Merlot e Cabernet Franc. I suoli di origine vulcanica si contraddistinguono per ricchezza e complessità, molto utili ai fini della personalità e dell'espressività del vino, e vedono una prevalenza di marne argilloso-calcaree nelle zone inferiori, per arrivare a una predominanza del tufo o del galestro negli appezzamenti più elevati, con scheletro generalmente abbondante che include anche quarzo e pietra focaia. L’altitudine elevata, intorno ai 400 metri s.l.m., la presenza della montagna alle spalle dei vigneti e la cornice di vegetazione boschiva, permettono alle piante coltivate di usufruire di una particolare frescura, che viene trasmessa al vino e deve essere preservata fino alla messa in bottiglia. Una buona ventilazione è infatti presente durante tutto l’arco dell’anno, mentre le escursioni termiche favoriscono le corrette dinamiche di maturazione delle uve. I vini di Poggio Mandorlo hanno caratteristiche di eleganza, finezza ma nello stesso tempo struttura e intensità.