44,00 €
Chardonnay in purezza di grande corpo, eleganza e complessità. La fermentazione e l'affinamento in barrique gli conferiscono un profilo aromatico morbido e intenso che lo rendono adatto a molteplici abbinamenti gastronomici. Ottimo il potenziale evolutivo.
Tipologia vino | Vino Bianco |
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Vitigno | 100% Chardonnay |
Denominazione | Langhe DOC |
Annata | 2021 |
Abbinamenti | Antipasti di pesce, Piatti vegetariani, Spaghetti ai frutti di mare, Capesante gratinate, Salmone alla griglia, Camembert |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Piemonte |
Stato | Italia |
Vigneti di provenienza/Terreno
Cascina Il Bricco, Treiso (CN)/Suolo prevalentemente limoso con una porzione di argilla e arenarie.
Vigna Mosconi, Monforte d’Alba (CN)/Suolo prevalentemente limoso-argilloso, con una piccola parte di arenarie.
Metodo produttivo
Vendemmia manuale con raccolta in cassette.
Pressatura dolce e breve decantazione a freddo.
Fermentazione e soggiorno per 10 mesi sui lieviti in barrique di legno nuovo solo per 1/3.
Affinamento in bottiglia.
Colore giallo paglierino con riflessi dorati.
Al naso regala note di burro, vaniglia, frutta matura e spezie dolci.
Al palato si presenta cremoso, intenso e di ottima struttura.
La Pio Cesare nasce nel 1881 quando il fondatore, Cesare di nome e Pio di cognome, un imprenditore di successo, viene attratto dall’idea di produrre una piccola e selezionata quantità di vini provenienti dalle colline del Barolo e del Barbaresco. Il marchio Pio Cesare aumentò fama e notorietà sul mercato nazionale e internazionale, affermandosi in modo convincente e definitivo, grazie soprattutto al Barolo, come una delle grandi firme del vino italiano, diventandone uno degli interpreti più autorevoli e apprezzati in Italia e nel mondo. L'impresa è attualmente proprietaria di circa 70 ettari in esposizioni particolarmente vocate. La scelta di avere vigne ubicate in diverse zone non è casuale, ma è determinata dalla volontà di fondere e amalgamare le diverse caratteristiche di ciascun vigneto e di ciascuna zona, per produrre vini rappresentativi dello stile della totalità dei terroir di ogni denominazione. Questo era il modo classico di produrre il Barolo, il Barbaresco e gli altri vini Albesi a fine ‘800 e rimane la filosofia di famiglia, oggi e per il futuro.