17,00 €
Elegante blend di Schiava e Lagrein che rende omaggio al villaggio vinicolo di Santa Maddalena, alle porte di Bolzano. Morbido ed equilibrato, con piacevoli sfumature fruttate e floreali, va bevuto giovane o lievemente invecchiato. Perfetto con i salumi e le specialità tradizionali altoatesine.
Tipologia vino | Vino Rosso |
---|---|
Vitigno | 85% Schiava, 15% Lagrein |
Denominazione | Alto Adige DOC |
Annata | 2023 |
Abbinamenti | Affettati affumicati, Pasta al ragù, Carpaccio di cervo, Manzo all’agro, Bollito misto |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Stato | Italia |
Località di provenienza
Comune di Terlano (BZ).
Terreno
Suolo ricco di scheletro e di argille sabbiose, con un elevato tenore di quarzo.
Metodo produttivo
Vendemmia e selezione delle uve manuali.
Diraspatura degli acini e successiva lenta fermentazione, a temperatura controllata e con movimentazione delicata del mosto, in cisterne d’acciaio inox.
Fermentazione malolattica e affinamento, di 7-8 mesi, in botti di legno grandi.
Colore rosso rubino carico.
Al naso regala un profumo fruttato che, di primo acchito, ricorda la bacca di sambuco e la ciliegia, affiancato da note di mandorla amara e sfumature di violetta.
Al palato si presenta morbido, elegante, fruttato e con acidità equilibrata. Tannini delicati.
Fondata nel 1893, è una delle cooperative di produttori più all’avanguardia di tutto l’Alto Adige. I suoi 143 soci attuali coltivano 190 ettari di vigneti, pari a una produzione annua totale di 1,5 milioni di bottiglie. In cantina maturano esclusivamente vini DOC, per il 30 percento rossi e per il 70 percento bianchi. Una particolarità di Terlano è la micro-parcellizzazione dei vigneti, che agevola la loro gestione più accurata e mirata. Il fatto che molti vigneti si trovino su terreni impervi richiede più lavoro manuale, ma dà alla Cantina molti più margini per ottenere da ogni vigna tutto il suo potenziale di qualità. L’obiettivo è mantenere sane e vitali quante più viti antiche possibile, in modo che ciascun vigneto possa dare il meglio di sé nei vini ottenuti. Rinunciare all’uso degli erbicidi, e coltivare il terreno in base alle esigenze di ciascun vigneto, sono due presupposti essenziali per una viticoltura in sintonia con la natura. C’è un filo conduttore che accompagna la storia e permea la filosofia della Cantina di Terlano, ossia il valore attribuito al tempo, alla lentezza e alla decelerazione. Questo ruolo essenziale del tempo non riguarda solo l’estrema longevità dei vini bianchi di questa zona, ma anche il fatto che sui ripidi pendii che sovrastano Terlano il vino si produce già da millenni, e che ad accudire e curare quelle viti sono da molte generazioni le stesse famiglie di viticoltori. In un’epoca frenetica come quella che stiamo vivendo, questa costanza e questo radicamento nella tradizione sono un privilegio raro e straordinario.