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Blend toscano di uve Sangiovese, Canaiolo e Merlot, che esprime al meglio l'equilibrio tra tradizione e freschezza. L'annata 2021 ha regalato uve di grande qualità, conferendo al vino profumi intensi di frutti rossi e una piacevole acidità. Morbido ed elegante al palato, è ideale per accompagnare la cucina toscana e momenti conviviali.
Tipologia vino | Vino Rosso |
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Vitigno | Sangiovese, Canaiolo, Merlot |
Denominazione | Chianti DOCG |
Annata | 2021 |
Abbinamenti | Carni rosse, Selvaggina, Formaggi stagionati, Salumi |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Toscana |
Stato | Italia |
Località di provenienza
Barberino Tavarnelle, Chianti Classico (FI).
Terreno
Soli ricchi di galestro e alberese.
Sistema di allevamento
Guyot e cordone speronato.
Metodo produttivo
Vendemmia manuale.
Fermentazione in vasche di acciaio inox a temperatura controllata. Macerazione sulle bucce di circa 12 giorni.
Affinamento in botti di rovere di Slavonia per circa 12 mesi.
Colore rosso rubino con riflessi violacei.
Al naso regala profumi intensi di frutti rossi maturi (ciliegia, mora).
Al palato è morbido ed elegante, con una piacevole acidità e un finale persistente.
Il Castello di Monsanto, situato a San Donato in Poggio nel cuore del Chianti Classico, è una storica azienda vinicola fondata nel 1960 da Aldo Bianchi. La passione per il vino è stata portata avanti dal figlio Fabrizio, che nel 1962 ha introdotto "Il Poggio", il primo cru della denominazione, vinificato separatamente per esaltare le caratteristiche del Sangiovese. I vigneti dell'azienda si estendono su 72 ettari, con altitudini tra i 280 e i 320 metri sul livello del mare, su suoli ricchi di galestro e alberese. Il microclima, influenzato dai venti provenienti dalla Val d'Elsa, favorisce escursioni termiche ideali per la maturazione delle uve. La filosofia produttiva di Monsanto combina tradizione e innovazione: dalla vinificazione in tini di acciaio alla maturazione in botti di rovere francese, fino alla conservazione delle annate storiche in una galleria sotterranea di 300 metri, scavata a mano nel galestro tra il 1986 e il 1992. Oggi, sotto la guida di Laura Bianchi e dell'enologo Andrea Giovannini, l'azienda continua a produrre vini che esprimono l'autenticità e l'eleganza del territorio, mantenendo un forte legame con le radici familiari e una costante attenzione alla qualità.