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Rosso di Borgogna biologico ottenuto da uve 100% Pinot Noir. Fresco ed elegante, è perfetto per accompagnare carni bianche arrosto, selvaggina di piuma e carni rosse non troppo elaborate.
Tipologia vino | Vino Rosso |
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Vitigno | 100% Pinot Noir |
Denominazione | Bourgogne Rouge AOC |
Annata | 2020 |
Filosofia produttiva | Biologico |
Abbinamenti | Risotti, Tagliata di manzo, Arrosti, Agnello, Selvaggina, Formaggi stagionati |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Borgogna, Côte de Nuits |
Stato | Francia |
Metodo produttivo
Raccolta manuale delle uve in cassette da 20 kg, con selezione prima in vigneto, poi in cantina.
Parziale diraspatura (dal 30% al 50% del raccolto).
Fermentazione alcolica condotta al fine di estrarre i tannini nel modo più corretto possibile.
Maturazione in fusti di rovere (dal 30% al 50% di fusti nuovi a seconda dell'annata).
Imbottigliamento senza filtrazione o chiarifica.
Colore rosso rubino.
Al naso rivela note di frutti rossi, fragola, marasca, spezie e vaniglia.
Al palato è ricco ed elegante. Ottima freschezza. Finale di media lunghezza.
Il Domaine François Feuillet ha sede nel paese di Chevannes e nasce dalla collaborazione tra due generazioni differenti, ma unite dalla comune passione per il vino: François Feuillet, un importante uomo d’affari francese, e David Duband, giovane enologo. François Feuillet innamorato della Borgogna inizia qui ad acquistare vigneti sin dagli anni ‘90 del 1900 prediligendo l’acquisto di piccole parcelle di terreno ubicati nei villaggi di Vosne-Romanée e Nuits-Saint-Georges. Sempre negli anni ’90 François Feuillet conosce l’enologo David Duband, quando questo ha appena terminato gli studi in enologia a Beaune. Tra i due inizia una collaborazione lavorativa che continua sino a oggi. Il Domaine François Feuillet ha prodotto, nel 1998, il suo primo Grand Cru Echézeaux, e ha continuato sino le acquisizioni nei migliori Grand Cru e Premier Cru della zona. Attualmente le proprietà del Domaine François Feuillet si estendono anche nei villaggi di Gevrey-Chambertin, Chambolle-Musigny e Morey-Saint-Denis. Anche nelle vinificazioni, l’enologo David Duband predilige un’impostazione poco interventista, così da produrre vini tipici, armoniosi, equilibrati, capaci di rispecchiare ogni singola parcella.