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Pregiato rosso delle Langhe prodotto da uve Nebbiolo provenienti esclusivamente dal prestigioso cru "Cannubi", forse il più celebre della denominazione Barolo. Uno vino di grande spessore, da consumare idealmente dopo qualche anno di evoluzione.
Tipologia vino | Vino Rosso |
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Vitigno | 100% Nebbiolo |
Denominazione | Barolo DOCG |
Annata | 2020 |
Abbinamenti | Arrosti, Brasati, Selvaggina, Formaggi stagionati |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Piemonte |
Stato | Italia |
Località di provenienza
Barolo (CN).
Terreno
Suolo giovane, limoso con sabbia.
Altitudine/Esposizione
300 metri s.l.m./Sud-est.
Metodo produttivo
Macerazione/fermentazione di 3-4 settimane in acciaio inox.
Fermentazione malolattica svolta in legno.
Affinamento in botti di rovere per oltre 2 anni.
Colore rosso rubino.
Al naso regala note di composta di frutti rossi (lamponi, ciliegia), fiori, cannella, caffè, chiodi di garofano, liquirizia, legno di sandalo, timo e minerali.
Al palato di presenta elegante, strutturato, setoso, caldo, rotondo e molto bilanciato. Tannini decisi ma vellutati. Finale lungo, soave e vibrante, su note boschive.
Un atto d’amore, di libertà, di orgoglio contadino: i vini Arnaldo Rivera, sono il frutto di un’opera collettiva con l’obiettivo di produrre uve e vini di assoluta aderenza territoriale. I vigneti di origine sono alcuni tra i più prestigiosi della zona delle Langhe. Un patrimonio che si rivela nella sua massima espressione di tecnica e artigianalità, dove la purezza del monovitigno è la stella polare, testimone dell’inconfondibile identità dei vini piemontesi. Un viaggio unico e nuovo attraverso gli undici comuni del Barolo e i suoi vitigni autoctoni – diffusi su un’area di soli 20 km2 – con l’intento di ridurre al minimo ogni possibile “rumore di fondo”, dalla gestione del vigneto, alle tecniche di vinificazione, ai legni usati, in modo che a parlare sia davvero il vino e il territorio da cui proviene. Tenendo viva la tradizione di un’azienda storica del Barolo, il progetto Arnaldo Rivera è il modo con cui le famiglie dei Soci viticoltori hanno scelto di dire grazie al loro fondatore, 60 anni dopo la nascita della Cantina. Il “maestro” Arnaldo Rivera riuscì in quel capolavoro di generosità, intuizione e coraggio, doti da sempre insite nella gente di queste colline, che fu quello di riunire molte famiglie con un obiettivo comune: produrre un grande vino che desse valore alla comunità e al territorio.