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Storico Nebbiolo piemontese di stile classico, fine ed elegante, piacevolmente concentrato e di lunga vita: l’espressione più fedele dei grandi terroir della zona del Barbaresco.
Tipologia vino | Vino Rosso |
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Vitigno | 100% Nebbiolo |
Denominazione | Barbaresco DOCG |
Annata | 2020 |
Abbinamenti | Carni alla griglia, Brasati, Stracotti, Selvaggina, Formaggi stagionati |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Piemonte |
Stato | Italia |
Località di provenienza
Treiso (Cascina Il Bricco, San Stefanetto e Bongiovanni) e San Rocco Seno d’Elvio (Rocche di Massalupo).
Metodo produttivo
Vinificazione in acciaio. Macerazione sulle bucce per circa 30 giorni a temperature piuttosto alte.
Affinamento in botti di rovere francese e di Slavonia per circa 30 mesi e in piccola parte in barrique.
Colore rosso rubino con riflessi granato.
Al naso regala un bouquet complesso e ricco, con note di frutti di bosco maturi e viola, accanto a cenni di spezie dolci e legni nobili.
Al palato si presenta strutturato, elegante e concentrato. Tannini vivaci ma equilibrati. Finale lungo e persistente su note balsamiche.
La Pio Cesare nasce nel 1881 quando il fondatore, Cesare di nome e Pio di cognome, un imprenditore di successo, viene attratto dall’idea di produrre una piccola e selezionata quantità di vini provenienti dalle colline del Barolo e del Barbaresco. Il marchio Pio Cesare aumentò fama e notorietà sul mercato nazionale e internazionale, affermandosi in modo convincente e definitivo, grazie soprattutto al Barolo, come una delle grandi firme del vino italiano, diventandone uno degli interpreti più autorevoli e apprezzati in Italia e nel mondo. L'impresa è attualmente proprietaria di circa 70 ettari in esposizioni particolarmente vocate. La scelta di avere vigne ubicate in diverse zone non è casuale, ma è determinata dalla volontà di fondere e amalgamare le diverse caratteristiche di ciascun vigneto e di ciascuna zona, per produrre vini rappresentativi dello stile della totalità dei terroir di ogni denominazione. Questo era il modo classico di produrre il Barolo, il Barbaresco e gli altri vini Albesi a fine ‘800 e rimane la filosofia di famiglia, oggi e per il futuro.