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Dal più alto e longevo vigneto di Lena di Mezzo, nasce un vino figlio di terreni scuri e di un’esposizione a condizioni meteo tra le più estreme in Valpolicella. Il terroir di Scarnocchio si esprime in un Amarone Riserva ricco di note balsamiche di pino mugo, avvolgente e complesso. Straordinario vino da meditazione!
Tipologia vino | Vino Rosso |
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Vitigno | Corvina Veronese, Corvinone, Rondinella |
Denominazione | Amarone della Valpolicella Classico DOCG |
Annata | 2017 |
Abbinamenti | Brasati, Stracotti, Selvaggina, Formaggi stravecchi, Meditazione |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Veneto |
Stato | Italia |
Località di provenienza
Tenuta Lena di Mezzo (VR).
Terreno
Suolo tufaceo, argilloso e calcareo.
Altitudine
350-450 metri s.l.m..
Sistema di allevamento
Pergola Veronese.
Metodo produttivo
Raccolta manuale delle uve verso la seconda decade di ottobre dopo un breve appassimento in pianta.
Appassimento in fruttaio in cassette a umidità e temperatura controllata. Il riposo delle uve si protrae, a seconda della stagione, per circa 120 giorni fino a quando la concentrazione zuccherina dell’uva non raggiunge almeno il 28%-30%.
Diraspapigiatura soffice seguita da una fermentazione alcolica lenta in piccole botti di acciaio a temperatura controllata. Lunga macerazione delle bucce per consentire la massima estrazione aromatica e polifenolica.
Maturazione in botti di legno con completamento della fermentazione malolattica.
Affinamento del 90% dell’amarone per almeno 36 mesi in botti da 30 hl; affinamento del restante 10% in botti piccole.
Affinamento in bottiglia per almeno 12 mesi.
Colore rosso rubino carico con note granate.
Al naso regala un bouquet intenso e complesso, con note di frutta gialla come pesca, albicocca, frutti di sottobosco, ciliegie sotto spirito, prugne, liquirizia, fiori secchi appassiti, tabacco e pepe nero.
Al palato si presenta elegante, tannico, avvolgente e complesso.
Sulle colline vicino a Sommacampagna, tra Custoza e Staffalo, sorge una tenuta circondata dai vigneti e cullata nell’abbraccio delle colline moreniche del Lago di Garda: Monte del Frà affonda le sue radici nel passato, quando questa terra era coltivata dai frati di Santa Maria della Scala. Qui coltivavano e producevano ciò che serviva per la loro autosussistenza e - come ci raccontano le testimonianze storiche - producevano il vino. Il 1988 è l'anno della svolta: la famiglia Bonomo, con i figli Eligio e Claudio, decide di dedicarsi esclusivamente alla viticoltura, convertendo tutti i terreni in vigna e inaugurando la cantina Monte del Frà. A quei primi terreni si aggiungono vigneti in tutte le principali denominazioni veronesi: Valpolicella, Custoza, Lugana, Soave, Bardolino, per un totale di 137 ettari di proprietà e 68 in affitto. Oggi a guidare Monte del Frà è ancora la famiglia Bonomo. Passano gli anni e si succedono le generazioni, ma una cosa resta sempre uguale: la totale dedizione alla terra. A quelle prime bottiglie di Custoza, Bardolino, Chiaretto e Frattino, si aggiungono etichette che sono diventate, a giudizio della più importante critica internazionale, un vero punto di riferimento per il vino italiano di qualità.