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Spumante brut dall'effervescenza delicata, ottenuto da uve 100% Chardonnay, caratterizzato da note agrumate che si fondono elegantemente a ricordi di frutti esotici.
Tipologia vino | Spumanti |
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Vitigno | 100% Chardonnay |
Dosaggio | Brut |
Annata | 2019 |
Abbinamenti | Aperitivi, Crostacei, Pesce crudo, Sushi, Primi dal sapore delicato |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Lombardia |
Stato | Italia |
Terreno
Calcareo-argilloso di origine Morenica.
Metodo produttivo
Vendemmia: tra metà agosto e i primi di settembre quando le uve hanno raggiunto la corretta maturazione zuccherina, ma conservano ancora notevole acidità e freschezza.
Maturazione: oltre 30 mesi dalla vendemmia.
Dati analitici
Zuccheri residui: 5,4 gr./lt.
Acidità totale: 5,4 gr./lt.
Estratto secco totale: 22,7 gr./lt.
Ph: 3,44
Pressione: 4,8 atmosfere
Colore giallo paglierino con riflessi dorati.
Perlage fine e persistente.
Suma morbida, delicata e cremosa.
Al naso regala un bouquet intenso e armonico, con note eleganti di agrumi e frutta tropicale.
All'assaggio è avvolgente e di struttura elegante. Finale persistente. Nocciole nel retrogusto.
Della cantina, costruita nel rione fratta di Monticelli Brusati, si parlava già con ammirazione a metà Ottocento. Nella seconda metà dell'Ottocento il cav. Luigi Rossetti, ricco commerciante della zona, trasformò un casale risalente presumibilmente al XVI secolo nella sua elegante dimora, nonché nella sede dei suoi commerci di vino, in funzione dei quali costruì le bellissime cantine ricavate scavando nella roccia viva della collina degradante alle spalle della Villa. Con quattro tronchi di galleria disposti a croce greca, poteva accogliere ben seimila ettolitri di vino, un’enormità per quei tempi. Da qui il soprannome attribuitole dai locali: “el cantinù”, il Cantinone. Alla morte del cav. Rossetti segue un lento declino e tutto sembra finito, ma alla fine degli anni ‘70 un altro uomo “di vino” irrompe nella “vita” della Villa: Franco Ziliani – patron della Guido Berlucchi – la visita, trovandola in condizioni desolanti, ma ne coglie l’enorme fascino e l’unicità delle cantine. Dopo una serie di importanti lavori di consolidamento, ricostruzione e restauro, la villa e il giardino con le sue caratteristiche balze degradanti dalla collina, tornano ad accogliere e ad ammaliare i propri ospiti, immergendoli nel calore di locali arredati con sobria eleganza. Nel 1979 nasce cosi il nuovo progetto Antica Fratta destinato a riportarla all’antico splendore. Oggi Antica Fratta “ricomincia” dalle sue nuove, grandi ambizioni, con la ferma intenzione di diventare “Essenza” di Franciacorta.