100,00 €
Rosso piemontese di straordinaria complessità, potenza e longevità, ottenuto da uve Nebbiolo in purezza. Una sorta di monumento al Barolo! Da riservare alle grandi occasioni.
Tipologia vino | Vino Rosso |
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Vitigno | 100% Nebbiolo |
Denominazione | Barolo DOCG |
Annata | 2004 |
Abbinamenti | Carni rosse in umido, Formaggi stagionati, Selvaggina |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Piemonte |
Stato | Italia |
Località
La Morra (CN).
Terreno
Suolo franco limoso, sabbioso, alcalino, povero in sostanza organica.
Altitudine/Esposizione
300-350 metri s.l.m./Sud/Sud-est.
Sistema di allevamento
Guyot.
Metodo produttivo
Vinificazione di 28 giorni a temperatura controllata con due follature giornaliere.
Maturazione per 45 mesi in barrique e legno grande.
Affinamento in bottiglia.
Colore rosso rubino con riflessi granati.
Al naso regala aromi di cioccolato e vaniglia, note incisive di frutta rossa e nera, e sentori di fiori secchi ed erbe aromatiche.
All'assaggio è caldo, vibrante e complesso. Tannini fitti. Finale interminabile.
Azienda agricola a conduzione familiare che produce annualmente circa 100.000 bottiglie con uve provenienti esclusivamente da circa 22 ettari di vigna di proprietà, ubicati nei comuni di Barolo, Monforte, Roddino, Serralunga e Sinio. Dal 1991 si producono vini ben riconoscibili sia per il vitigno, sia per la zona di provenienza, rispettando e cercando di preservare ambiente e territorio. Per la vigna ci si avvale dei migliori principi della lotta integrata, coniugando un’accorta gestione agronomica con il solo utilizzo di prodotti biologici per la difesa fitosanitaria. I vigneti sono inerbiti, concimati organicamente e non vengono diserbati chimicamente. La certificazione biologica è stata ottenuta nel 2017, dopo 3 anni di conversione biologica. Le uve, una volta raccolte a mano, vengono immediatamente trasportate in cassette alla cantina per essere cernite, diraspate e pigiate. Per quanto riguarda la vinificazione si ricorre a diverse soluzioni, così come si cerca di limitare al massimo l’utilizzo di solfiti, chiarificazione e filtrazione. Le fermentazioni alcoliche e malolattiche di tutti i vini avvengono spontaneamente. Negli ultimi anni si è provveduto a ridurre la percentuale di rovere nuovo utilizzato, i tempi di permanenza dei vini in legno, le temperature di fermentazione e diminuito l’estrazione per ottenere vini più snelli e freschi.