69,00 €
Rosso piemontese di “razza”, maestoso e dal grande potenziale evolutivo, ottenuto da uve Nebbiolo in purezza. Da gustare con carni rosse, brasati, selaggina o formaggi stagionati.
Tipologia vino | Vino Rosso |
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Vitigno | 100% Nebbiolo |
Denominazione | Barolo DOCG |
Annata | 2006 |
Abbinamenti | Carni rosse, Carni rosse in umido, Formaggi stagionati, Selvaggina |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Piemonte |
Stato | Italia |
Località
La Morra (CN).
Terreno
Suolo franco limoso-argilloso, sub-alcalino, molto povero in sostanza organica.
Sistema di allevamento
Guyot.
Altitudine/Esposizione
300-350 metri s.l.m./Sud-est.
Metodo produttivo
Fermentazione spontanea per 3-4 settimane.
Affinamento: combinazione di barrique nuove e usate il primo anno, in botte grande il secondo anno e per i successivi 10 mesi in acciaio.
Colore rosso rubino brillante con una leggera unghia aranciata.
Naso estremamente complesso dove spiccano note di fiori secchi, frutta rossa, pietra focaia e tartufo.
In bocca è austero e maestoso, con tannini piacevoli e levigati.
Azienda agricola a conduzione familiare che produce annualmente circa 100.000 bottiglie con uve provenienti esclusivamente da circa 22 ettari di vigna di proprietà, ubicati nei comuni di Barolo, Monforte, Roddino, Serralunga e Sinio. Dal 1991 si producono vini ben riconoscibili sia per il vitigno, sia per la zona di provenienza, rispettando e cercando di preservare ambiente e territorio. Per la vigna ci si avvale dei migliori principi della lotta integrata, coniugando un’accorta gestione agronomica con il solo utilizzo di prodotti biologici per la difesa fitosanitaria. I vigneti sono inerbiti, concimati organicamente e non vengono diserbati chimicamente. La certificazione biologica è stata ottenuta nel 2017, dopo 3 anni di conversione biologica. Le uve, una volta raccolte a mano, vengono immediatamente trasportate in cassette alla cantina per essere cernite, diraspate e pigiate. Per quanto riguarda la vinificazione si ricorre a diverse soluzioni, così come si cerca di limitare al massimo l’utilizzo di solfiti, chiarificazione e filtrazione. Le fermentazioni alcoliche e malolattiche di tutti i vini avvengono spontaneamente. Negli ultimi anni si è provveduto a ridurre la percentuale di rovere nuovo utilizzato, i tempi di permanenza dei vini in legno, le temperature di fermentazione e diminuito l’estrazione per ottenere vini più snelli e freschi.