31,50 €
Splendido Chardonnay altoatesino di grande finezza, struttura ed equilibrio. Versatile negli abbinamenti gastronomici, si sposa idealmente con i piatti di mare e le carni bianche.
Tipologia vino | Vino Bianco |
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Vitigno | 100% Chardonnay |
Denominazione | Alto Adige DOC |
Annata | 2022 |
Abbinamenti | Primi piatti tipici della cucina italiana, Pesce grigliato, Crostacei, Carni bianche |
Allergeni | Solfiti |
Formato | Bottiglia 0,75l |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Stato | Italia |
Terreni
Suoli morenici, sabbiosi, ghiaiosi e di media struttura.
Altitudine
400-550 metri s.l.m.
Clima
Fresco con forti escursioni termiche giornaliere.
Sistema di allevamento
Vecchi impianti a spalliera.
Metodo produttivo
Pigiatura soffice del grappolo intero.
Fermentazione del mosto in barrique nuove e usate e, parzialmente, fermentazione malolattica in legno.
Affinamento per 10 mesi sui lieviti fini, accompagnato da regolari bâtonnage.
Affinamento in bottiglia per circa 6 mesi.
Colore giallo paglierino forte.
Al naso regala sentori di noce, mango, melone, accanto a lievi note di burro, legno e vaniglia.
Al palato si presenta fresco, morbido, cremoso e di grande armonia. Finale lungo e persistente.
Nel 1960, 26 vignaioli di Colterenzio fondarono, nei pressi di Appiano, la propria cooperativa, rendendosi così indipendenti dai commercianti di vino che all´epoca delineavano i prezzi. Luis Raifer, diede fuoco alle polveri e nel 1979 fece ingresso nella cooperativa in veste di direttore. Portò con sé un bagaglio carico di ambizioni, anche a seguito del suo viaggio studi in California. Erano gli anni Ottanta e l´Alto Adige era per lo più una terra di rossi di mediocre qualità; Raifer, anch´egli viticoltore, riconobbe il potenziale di questa terra dei suoi vini d’eccellenza e sfruttando il terroir favorevole, l´adeguata estensione della superficie vitata e la competenza dei vignaioli locali, fece il passo in avanti. Come prima cosa, nel suo podere “Lafòa”, una collina baciata dal sole, sostituì le viti di Schiava con quelle di Cabernet Sauvignon e successivamente con Sauvignon Blanc. Introdusse uno standard qualitativo inedito, ovvero un quantitativo di raccolto inferiore, a fronte però di uve pregiate, per vini d´eccellenza. Così iniziò a prendere forma, proprio dai suoi vigneti pilota con il Cabernet Sauvignon e il Sauvignon Blanc, una nuova dimensione di qualità. Questa mentalità viene trasmessa a tutti, sperimentando la creazione di gruppi di qualità con nuove varietà. Alla base di tutto questo progetto ci sono oggi 300 vignaioli, soci della Cantina Colterenzio, che lavorano tutto l´anno nei vigneti per ottenere uve pregiate, autunno dopo autunno.